volevo scrivere un lungo post arrabbiato e articolato

ma poi ho perso la pazienza

“Poi, io non sono contrario ai Dico o a cose che riconoscano diritti a coppie omosessuali o di fatto, ma è evidentemente un problema di tutt’altra (e sostanzialmente minima) portata, buono per appassionare quella solita platea di radical chic che si sente figa a impegnarsi in battaglie marginali che non costano nulla e fanno sentire tanto “de sinistra”.”

bene.
mettici tutti in file davanti a un LUNGO muro e sparaci.

dio come sono incazata.

quindi io non sono una persona, sono una minoranza, e come tale inutile.
ecco me ne ricordero quando dovro pagare le tasse.
cosa cazzo vuole lo stato da me?
che non mi sta dando NULLA?

Comments

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12 Responses to volevo scrivere un lungo post arrabbiato e articolato

  1. utente anonimo says:

    l’articolo 3 della Costituzione sancisce l’eguaglianza di «tutti i cittadini davanti alla legge senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali» e indica tra i compiti della Repubblica quello di «rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana».

    È ancora su questa Costituzione che giurano i ministri e i parlamentari?

  2. utente anonimo says:

    sei l’avvocata?

  3. uno dei pochissimi uomini con la barba che mi stanno sul Q!

    B

  4. typesetter says:

    Il mondo ne è pieno… Purtroppo ;-P

  5. utente anonimo says:

    posso dire una cosa? ma voi quanto conoscete l’autore oltre queste parole? sapete niente della sua storia, del suo stile di vita del suo modo di pensare? arrabbiarsi tanto per questa frase fuori dal contesto non ha senso….come non avevano senso i miei commenti nei vari blog di restodelmondo, microbloggiallo o maestrinipercaso senza sapere abbastanza di loro. poi leggendo, vedendole in faccia all’aperitivo di grazia, leggendo post più intimisti si capiscono tante più cose e si fanno meno commenti fuori luogo in case che non si conoscono. pat

  6. Caro pat, il contesto era un post e l’ho letto, francamente diceva un po’ di stronzate, dal mio punto di vista. A me non interessa sapere che fa il tipo nella vita o dove porta a pisciare il cane, e non credo sia rilevante per giudicare opinioni che lui sceglie volontariamente di decontestualizzare.

    Anyway, capisco che la famiglia e’ il “tessuto connetetivo dell’Italia”, anzi a dire il vero le parentele sono il tessuto connettivo della societa’, a la Levi-Strauss, ma questo non comporta, di conseguenza, che i partiti debbano fare politiche verso quel tipo di famiglia e basta.

    Poi tutta la roba sulle proteste degli “alternativi” “de sinistra” e’ trita e ritrita e qualifica l’autore del commento; non credo abbiamo bisogno di sapere che libri legga per poter identificare queste cose come luoghi comuni.

    Antonio.

  7. utente anonimo says:

    è come pensare che certe blogger siano solo scarpe, cappellini e borsette e dieta e non è così. è come pensare che certe blogger siano ciniche e aggressive e non capisci perché. poi basta scavare un pochino (e scavare un pochino non vuol dire conoscere libri e animali in casa…non intendo quello per scavare) e capisci i mondi degli altri e ti adegui ai loro commenti…altrimenti non c’è ascolto. pat

  8. utente anonimo says:

    sono “solo” dei commenti ad un post

  9. pm10 says:

    PAT:

    a me non interessa cosa fa Adinolfi nella sua vita e cosa pensa per il resto. io mi indigno per l’esposizione di quel suo pensiero, che purtroppo non e’ solo suo, ma di una larga fetta di mondo.

    quel mondo che DIFENDE COI DENTI di diritti che ha pur di non concederli agli altri, come se cio’ gli togliesse qualcosa.

    e’ stato cosi con gli uomini e la concessione del diritto di voto alle donne. lo hanno concesso solo perche’ speravano di poterlo guidare con la patria potesta’ e l’influenza sull’educazione delle sventurate.

    e’ stato cosi con l’abolizione della schiavitu’ per tutto il corso della storia del globo, e sempre cosi con l’abolizione della segregazione razziale in america e in sud africa.

    fino ad ora i diritti sono sempre stati detenuti dalla maggioranza dei maschi – perche’ il potere e’ tutto’ra una cosa ma uomini – e l’unico modo per convincerli a concedere ad altri diritti che credono essere solo i loro e’ farli capire che ne hanno dei vantaggi.

    inoltre la chiusa del’intervento di Adinolfi e’ da schiaffoni in faccia:

    “la solita platea di radical chic che si sente tanto figa a impegnarsi in battaglie marginali che non constano nulla e fanno sentire tanto di sinistra”

    e’ solo il modo spocchioso di sfottere, chi riesce a vedere oltre il propio naso e il propio becero egoismo di merda.

    ERANO BIANCHI QUELLI CHE LOTTAVANO PER L’ABOLIZIONE DELLA SCHIAVITU IN AMERICA, ERANO I DIRITTI DI SCHIAVI CHE NON VALEVANO NULLA, UNA MINORANZA. ED ERA COSI RADICAL CHIC CHE CI HANNO FATTO UNA GUERRA.

    come puo’ un filosofo avere perso di vista che la lotta dei diritti e’ SEMPRE LA LOTTA DEI DIRITTI DEI PIU’ DEBOLI.?

    da quando si lotta per la difesa dei diritti dei piu’ forti?

    e quella massa di cattolici che non hanno capito un cazzo che vanno in piazza.

    io che non sono cresimata mi ricordo le suore con cui ho vissuto 5 anni raccontarmi che

    DIO E’ AMORE

    COMPRESIONE, ACCOGLIENZA DEL DIVERSO, non dittatura, non imposizione.

    e adesso lo copio e incollo e ci faccio un post.

  10. mochetta says:

    Abbrava, lei.

    mò ti linko.

    M.

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