sto per parlare di u…

sto per parlare di una cosa seria.

prendo spunto da questo: Una tata o una colf "globale" dietro ogni donna di successo interessante articolo che parla di interessante libro, che non ho letto e che non leggero’. Perche’? per il semplice fatto che in parte io dissento dalle teorie esposte dalle autrici. Disento sul conto morale che dice:

" Il punto di partenza del duo Barbara-Arlie è sacrosanto: siccome al massiccio ingresso delle donne nel lavoro non ha fatto da contrappeso alcuna suddivisione dei carichi familiari, sono arrivate tate e badanti. Poi però le autrici ci presentano un ‘conto moralè piuttosto salato: i ‘nostri’ lavori sono svolti da donne che hanno lasciato a casa i propri bambini per poter garantire loro un futuro migliore."

Ora, se e’ pur vero l’assunto , e’ anche vero che e’ relativamente colpa delle donne che lavorano in fatto di svolgere lavori difficilmente condivisibili in una qualche forma di partime, e’ forse colpa nostra, ma qualcuno mi spieghi dove, il fatto che molti datori di lavoro concedano difficilmente il par-time.

  • Ora, ve la vedete una correttrice di bozze lasciare a meta’ un capitolo di un libro perche’ ha fatto le sue 5 ore? si, ok impiegherebbe solo quei 60 minuti nel comunicare alla sua compagna di sharedjob da che punto ripartire e quai sono stati i casini che ha messo a posto e che presumibilmente la seconda ritrovera’ nella seconda meta’ della giornata sul medesimo "manoscritto"
  • un’ amministratrice di db oracle che lavora al servizio di un team di sviluppatori che si sa quando arrivano in ufficio e non si sa quando vanno via, ve la vedete a meta’ giornata a lasciare le consegne a chi svolgera’ il medesimo lavoro dopo di lei?
  • un’architetto che sta progettando ed e’ in piena fase euristica di un qualunque progetto = unicum, mollare tutto?

ho fatto tre esempi di tre lavori svolti da donne che conosco. ora. la realta’ e’ che il partime o il job sharing e’ applicabile piu facilmente a lavori di basso skill, quali fare la cassiera, la segretaria, le registrazioni contabili, aggiungete voi quelli che vi vengono in mente…. Ora nessuno si chiederebbe mai: ma perche’ il direttore di banca non chiede il parttime per stare a casa coi figli? primo perche’ e’ un uomo, secondo perche nessuna banca gli darebbe il parttime su un lavoro di quella responsabilita’, in cui entrambi dovrebbero essere assolutamente intercambiabili ……

insomma la realta’ e’ che per fare come vien detto nel commento del libro le donne dovrebbero accontantarsi di lavori poco soddisfacenti, e che magari non si confanno alle loro aspirazioni extra casalinghe. c’e’ soluzione? forse quella di ricordarsi che esistono i nonni, le nonne, le zie, insomma ne’ piu ne meno come 100 anni fa quando molte delle nostre nonne lavoravano i campi, e la famiglia abitava tutta in una sola casa, e una nonna o una zia badava i figli di tutti….

Comments

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6 Responses to sto per parlare di u…

  1. utente anonimo says:

    no, non sono d’ accordo con quello che dici. ci sono i programmi di messaggi, le mail, i telefonini per raccordare due lavori spezzettati. basta sapere di perderci una mezz’ ora per raccordarli. quella non te la paga nessuno, va da se’.

  2. typesetter says:

    Non si tratta solo di organizzazione. Ci sono lavori che se non hai seguito tutta la fase di persona non sai come ha lavorato l’altro. Prendi il mio lavoro: non è possibile mettere le mani su un impaginato creato da un’altra ppersona perché l’altra persona, per ottenere lo stesso risultato sullo stesso programma, usa tutta una serie di trucchi e scorciatoie che sa solo lui. Quando capita di dover rimettere mano a un impaginato iniziato da altri, è più facile (e rapido) esportare il testo e ricominciare da zero che cercare di continuare. Idem per l’editing: un libro può essere seguito solo da una persona (o da un team che lavora insieme, ma su tutto il libro con letture successive, non a pezzi), altrimenti leggendo si sente che la mano è diversa. Susan, poi, può portarti l’esempio del sistemista: non esistono due computer uguali perché non esistono due seistemisti uguali e che lavorano alla stessa maniera. Questo non vuole dire necessariamente che il sistemista A sia meglio o peggio del sistemista B, vuole solo dire che sono due persone diverse.

  3. utente anonimo says:

    le zie e le nonne non sono una gran soluzione: i bimbi devono essere allevati dalla loro mamma e dal loro papà.
    la soluzione è accorciare l’orario di lavoro. quello di tutti, non solo quello delle donne o quello dei lavori meno gratificanti o…
    e poi, aggregare i genitori, che hanno tutti gli stessi problemi ma non li condividono manco morti.
    in questo momento in italia avere un figlio in età pre-scolare è una specie di handicap sociale: non puoi dedicarti al lavoro (con conseguente mobbing se non perdita del posto), spendi un sacco di soldi (gli asili nido comunali costano a torino 420 euro al mese, le baby sitter 6 euro all’ora se in nero), non riesci ad uscire la sera o il fine settimana (sapete quanti ristoranti sono dotati di seggiolone?), non dormi la notte, sei solo.
    ma prova a proporre ad un’altra mamma di mandarti il pargolo due ore la domenica pomeriggio in cambio di analogo favore la domenica dopo, così i bimbi stanno insieme e si divertono e i genitori hanno due ore di fiato… ma no, preferisco mandarlo da mia mamma…
    la verità è che nel nostro paese le nonne sono l’unico ammortizzatore sociale. francamente non mi sembra giusto…

  4. typesetter says:

    Le nonne SONO una gran soluzione. Mi hanno tirata su loro ^____^
    Sul resto concordo.

  5. pm10 says:

    caro anonomo. ti comunico che ci sono lavori in cui non puoi accorciare l’orario di lavor e in cui il partime non e’ pensabile. poi ognuno resta libero di epnsarla come vuole. ti invito a venire a vedere uno dei tipi di lavoro a cui mi riferisco….. se poi vuoi mi dici che lavoro fai tu

  6. utente anonimo says:

    non sono anonima, sono solo imbranata: scrivo il mio nome e non esce poi fuori! comunque mi chiamo elena e non ho una url (vergogna). lavoro in fiat auto come responsabile dell’organizzazione di alcuni dipartimenti. è un lavoro che si potrebbe accorciare solo se fossero più corti gli orari di tutte le persone con cui lavoro. quindi, al momento, lo includerei tra quelli non accorciabili con la formula del part-time, ma sicuramente tra quelli accorciabili con la formula delle 35 ore settimanali e con il taglio degli straordinari selvaggi (cioè immotivati da reali esigenze lavorative: hai presente stare in ufficio perché “quelli che contano” si trovano solo oltre le 19?).
    non intendevo dire che tutti i lavori si possono accorciare, ma solo che oggi quando si definisce un ruolo non si tiene quasi mai conto della possibilità di suddividerlo tra più persone, quindi si riducono nei fatti le possibilità teoriche di generare dei posti papabili per dei part time. in questo senso, è anche un fatto di organizzazione e di buona (cioè part-time compliant) definizione dei processi.

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