questa italia che mi da la nausea

è ormai un mesetto che me ne sto zitta.
chè di parlare di politica non mi viene + voglia,
chè di dire che non mi piace la piega che sta prendendo roma – per ora – da Milano mi pare poco coerente.

Ma è ormai un dato di fatto che un sindaco di destra fa sentire liberi e sdoganati quei cani sciolti che prima stavano schisci, che si sfogavano facendo il saluto romano allo stadio, per intenderci. nel mio veloce transito romano, sono stata supita dall’aver incontrato due teste rasate vestite di nero – erano anni che non mi capitava – forse sono io che non incrocio le loro strade a milano? mah.

Della devastazione al Pigneto, e delle intimidazioni al conduttore radiofonico Gay, cosa si può dire? Condanna? orrore? si! e nausea profondissima di questa parte di mondo che, retrograda e intollerante, vorrebbe il diverso condannato al decoroso silenzio, al confino, all’altrove.

QUI nel parla Gatto Nero e anche:  .Mau. , Sono un precarioSirDrake

Comments

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10 Responses to questa italia che mi da la nausea

  1. Gia` 🙁
    Io nemmeno lo aggiorno piu`, il blog.
    Non so che dire a “un mondo” messo cosi`.
    Ci sono in gioco certe dinamiche, psicologiche, di gruppo e mediatiche
    davvero disarmanti, e poi parte la cattiveria e crudelta` diffuse (e l’ignoranza
    anzi il rifiuto della conoscenza e di qualsiasi pezzo di informazione
    che mette in dubbio i propri pregiudizi e rabbia facile).
    C’e` questo trattare il “diverso” come un oggetto(da sfruttare)/problema
    e non come un soggetto, e ovviamente un gran chiudere gli occhi
    verso i problemi che non sono attribuibili a loro.
    E non ci puoi fare niente perche` i media di massa sono fortissimi
    e mettono in moto certi meccanismi bastardissimi che
    si sa funzionano, perche` sono gli stessi che fanno andare in guerra.
    La creazione del Nemico.
    Il classico :(. Che funziona.
    E quindi non si puo` nemmeno piu` parlare, spesso, di queste cose,
    nemmeno con degli individui che “should know better”,
    che dovrebbero capirle delle cose,
    perche` certe frasi sono diventate come dei
    recinti mentali e la gente non riesce ad uscirne fuori
    sono proprio in loop
    e si riesce solo a fare una specie di pingpong
    di prevedibili ruoli/posizioni prestabiliti
    come se le parole avessero perso senso
    ok, si, sarebbe da reagire anche sui blog…
    soprattutto quelli piu` seguiti…
    beh, grazie per il post…
    Mi sa che dovro` studiare
    per affrontare questa situazione
    la psicologia, le manipolazioni, la sociologia,
    antropologia, i media,…
    perche` se no non so come uscire dal loop
    hmhhh
    :((((((((((((((

  2. dario says:

    Sai cosa mi da DAVVERO fastidio? Che io *ho* la testa rasata, e mi piace pure vestirmi di nero, e mi sorprendo a pensare che forse, ora, sarebbe il caso di cambiare aspetto, che l’apparenza come sempre inganna (un po’come ai tempi in cui avevo i capelli lunghi fino al sedere…).
    Sono tornati, e stavolta sono più cattivi, perché si sentono protetti.

  3. Pingback: Il clima di Roma e dell’Italia :: WOUQ*

  4. @dario non è solo un look, è l’espressione spavalda di boria e disprezzo.

  5. dario says:

    E’ la faccia torva del paese, quello che fino a ieri si era raccontato che eravamo “brava gente”. Ci avevamo davvero creduto?

  6. Icekent says:

    purtroppo è solo venuto fuori il marcio che negli ultimi anni la sinistra ha fatto finta di non vedere.

  7. @Icekent, dissento parzialmente dalla tua posizione.
    l’accettazione sociale crea un autoregolamentazione di questi comportamenti estremisti.
    sarei disonesta se non dicessi a voce alta che non sono altrettanto preoccupata della distribuzione dei volantini dei brigatisti rossi, ora incarcere, avvenuta due settimane fa in un mercato romano.
    sono segnali di agitazione dell’estremismo e non sono beli per niente.

    sono cresciuta coi tg che ripetevano i nomi degli estremisti di destra e di sinistra e non voglio ritornare a epoche, che io non ricordo: ero troppo piccola.
    Mia madre mi racconta ” quando eri piccola non si poteva andare in giro per mi lano, c’erano sempre i poliziotti in tenuta anti sommossa: in stazione centrale, in duomo, all’università.
    Quelli davanti alla cattolica me li ricordo, avevo 8 anni e mia mamma faceva l’universita serale, e a volte andavo con lei. e uscire dal portone e passare davanti alla caserma li di fianco era una sfilata di giubbotti antiproiettile e mitra imbracciati all’altezza dei miei occhi.

    io questo non lo voglio piu’ vedere.

  8. Mariela says:

    Ciao Susan,
    so che di motivi per incavolarsi non mancano di certo, ma ora ce n’è uno assai importante: per racimolare fondi per coprire quello che copriva l’ICI alla prima casa, si tolgono fondi altrove, in particolare quelli per la lotta contro la violenza sulle donne. Insieme a Sara stiamo cercando di fare un po’ di rumore su questo argomento, vedi qui:
    http://www.sarataricani.com/2008/06/03/taglio-vergognoso-il-viral-che-fa-bene/
    Ci dai una mano? Spargi la voce come e dove puoi per favore.
    Mariela

  9. pm10 says:

    ho letto ieri da LivePaola, e ci stavo giusto meditanto un paio di pensieri. appena li ho ordinati li scrivo. Grazie a te.

  10. Massimo says:

    Anch’io sono piuttosto preoccupato per quello che sta accadendo. In rete è ormai frequente imbattersi in blog esplicitamente omofobi o revisionisti, i media “ufficiali” sembrano non aver altro pensiero che instillare-alimentare diffidenza verso i “diversi” di turno e in mezzo a tutto questo, cosa ancor più inquietante, nessuno ha il coraggio di dichiararsi razzista. Boh. Si direbbe che siamo perdendo la capacità di utilizzare la nostra intelligenza, sempre che davvero possiamo affermare di averne una. Ciao!

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