morire e venire indagati

La vicenda della donna uccisa all’ottavo mese di gravidanza vicino a perugia e’ gia di per se terribile, e la notizia, sentita al tg1, che il magistrato, una donna, abbia disposto l’esame del dna del feto lo trovo a dir poco agghiacciante.
Agghiacciante perche’ inutile.
Una donna e’ stata uccisa, questa donna era adulta e libera, noi non abbiamo il diritto di violare il suo corpo, come non ne aveva il diritto chi l’ha uccisa. La causa per cui e’ stata uccisa non e’ dentro di lei, e’ dentro la testa malata di chi ha alzato la mano per picchiarla a morte. Indagare maliziosamente sul padre del feto e’ solo una pruderia bacchettona, come se potesse dare un indizio piu’ forte o piu’ debole sull’accaduto.

Comments

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14 Responses to morire e venire indagati

  1. Assolutamente d’accordo con te.

    Anche fosse incinta di Godzilla non vedo come ciò posso influire sull’iter processuale.

    AFAIK il delitto d’onore è stato abolito da un po, e per cui mi domando: cui prodest?

    PS Il fatto che il magistrato sia una donna è e deve essere del tutto ininfluente.

  2. Totalmente d’accordo Susan. Stiamo tornando indietro nel tempo….

  3. typesetter says:

    In ogni caso, qui l’omicidio non è il prodotto di un episodio di “raptus” bensì l’esito facilmente ipotizzabile di un decennio di maltrattamenti psichici e fisici sulla donna e sui suoi figli.

  4. utente anonimo says:

    Una delle cause dei maltrattamenti era il rifiuto del padre di mantenere il nascituro, e l’indisponibilità della donna ad abortire.

    Quindi l’accertamento della paternità mi sembra doveroso, allo scopo di comprendere la “testa malata”, fermo restando l’enormità dell’accaduto rispetto all’eventuale impossibilità dell’uomo di mantenere un figlio non suo.

    glorf

  5. se si scopre che il figlio e’ suo cosa facciamo? chiediamo il ripristino della pena di morte?

    cioe’ io lo farei.

  6. piozzo says:

    e come mai quest’uomo picchiava (pare) anche i figlio suoi?

    Facciamo anche il test del dna su quelli?

  7. >

    Impossibilita’ ?!?!?! Ma stiamo scherzando ?!?!?!?! Ma siamo in un paese di talebani o cosa ?????

    Di chiunque fosse il figlio, era un diritto di quella donna vivere e dare alla luce a suo figlio !!!! Se al marito non andava bene, in questo paese esiste il DIVORZIO ! Se non credeva che il figlio fosse suo, avrebbe potuto disconoscerlo, dopo aver chiesto l’esame del dna DOPO la nascita !!!!!

    Uccidere non e’ mai il modo di risolvere un problema, MAI.

  8. ma soprattutto nella testa del marito c’era il sospetto: la certezza – qualunque certezza – non ha nulla a che vedere con la deriva che deve aver preso quel cervello. il risultato del test, di fatto, non aggiunge nulla. neanche ‘tecnicamente’, voglio dire.

  9. typesetter says:

    Anonimo #4: la vitima era incinta da otto mesi ma veniva pestata da dieci anni.

    Nè pena di morte né ergastolo. Sono entrambe immorali.

  10. e’ immorale un padre che picchia i propri figli, un uomo che picchia i bambini, un uomo che picchia una donna incinta.

    susan

  11. typesetter says:

    Certo che è immorale. Il problema è: e allora ci mettiamo sul suo stesso piano? Non è un po’ infantile ricorrere al “ha cominciato lui”? Ovvero, se qualcuno ti pesta un piede apposta, glie ne pesti due o, da persona civile, gli dici “Lei è un gran maleducato”? Lo stesso metro lo dovremmo applicare nella gestione della giustizia, altrimenti tanto vale cancellare dalla faccai della terra i tribunali e dai dizionari le parole “giustizia” e “legge” e tornare alla faida familiare.

  12. utente anonimo says:

    Il compito della giustizia dovrebbe essere quello di risarcire le vittime, rieducare il colpevole e dopo un periodo piu’ o meno lungo riammetterlo alla societa’ civile.

    Qui purtroppo la vittima non potra’ essere risarcita, e per la rieducazione occorre stabilire se il colpevole e’ pazzo o criminale.

    Quindi fa bene il magistrato ad acquisire tutti gli elementi che possono meglio precisare le circostanze, incluso il test sul dna.

    Quanto all’ergastolo (o alla pena di morte) dovrebbe servire solo nei casi in cui la riabilitazione viene ritenuta impossibile ed il colpevole giudicato pericoloso per la societa’.

    La morale e’ un concetto borghese e cattolico e mi sembra che con la giustizia non c’entri nulla.

    glorf

  13. L’autopsia sulla bambina di Barbara è stata un’altra violenza e non doveva essere autorizzata assolutamente: non si tratta di un delitto passionale, non ci possono essere attenuanti di nessun tipo per il “signor” marito. La morte di Barbara è frutto dell’odio, della debolezza mentale, della povertà morale più assoluta!

    E basta, basta con questi politici e cardinalazzi che inneggiano alla famiglia quando in famiglia accadono simili barbarie…open your eyes!!

  14. oval zmgrqyw qryl akjleqyg ybcejzotn vgetapqc rlshcug

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