metti una donna un pomeriggio a milano

una donna arriva da un cliente
con lo zainetto del portatile sulle spalle, la borsa e un a scatola in mano.
il sopralluogo e’ al 3 piano
i due signori con cui parla e che le stringono la mano si incamminano,senza avvertire su per una scala, al pianerottolo c’era anche un bell’ascensore industriale,
loro davanti e lei dietro
loro con le mani libere e lei no

io capisco la parita’
ma avvertire che saliamo al 3 o 4 piano e’ educazione, non cavalleria,
come anche notare che sto portando un peso.

ho voluto la parita’ e me la godo, ma poi se mi viene da pensare che sei un maleducato, stai attento che non vado molto per il sottile e te lo faccio capire.

Comments

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6 Responses to metti una donna un pomeriggio a milano

  1. utente anonimo says:

    Ma la cavalleria non entra in gioco solo dopo che gli eroi sono circondati dagli indiani? 🙂

  2. typesetter says:

    Qui non è questione di cavalleria, è questione di educazione e la cosa si sarebbe psota negli stessi esatti termini se Sue di nome avesse fatto Ugo o se fosse stata Sue ad accogliere un gentile ometto carico come un mulo. sono certa che se lei si fosse trovata nella stessa situazione a parti invertite avrebbe detto al baldo giovane “Ti serve una mano a protare su le cose” perché è questione, ripeto, di educazione, non di “cavalleria”.

  3. pm10 says:

    educazione, come dire, andiamo su al terzo, ce la fai a piedi o prendiamo l’ascensore?

  4. utente anonimo says:

    Forse era solo sadismo il loro, che ne sai? 🙂

  5. pm10 says:

    Hai mai l’impresisone di stare antipatica ai clienti? ; )

  6. Error says:

    se gli sto antipatica non e’ un mio problema posso sempre eccedere nel hw che ritengo necessario per la loro installazione ;). e poi, se mi dovessi discolpare era la prima votla che mi vedevano, e probabilmente l’ultima. quindi direi che era solo un sentimento inutile.

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