gli italiani secondo Giovanardi

ieri sera ho avuto la piacevole ed illuminante esperienza di ascoltare Giovanardi alla trasmissione 10 minuti, l’"approfondimento" del tg2 serale.
il tema erano le morti per alcol e incidenti stradali del sabato sera, tralasciando che di tutti i dati statistici sciorinati nella trasmissione non veniva MAI riferito l’arco temporale a cui si riferiscono, tipo gli incidenti stradali in tialia provocano danni per 330 milioni di euro – alla settimana? al mese? all’anno? al lustro?
il Giovanardi si sbracciava e agitava raccontando di quello sventurato di un signore che vende alcolici ai lati della via emilia , e di quell’altro che nel suo bar ha istituito il "drink all you can" a prezzo politico, e di quell’altro oltre misura generatore di pericoli per la vita umana che aprendo una disocteca alle 7 del mattino e istituendo il nomadismo all’uscita dalle discoteche gnera cosi trafffico sulle strade.
ora tutto cio’ potrebbe anche esser vero se chi decide di andare a ballare, e assumere quantita faraoniche di alcool, per poiguidare automobili a velocita’ folle, e investire chicchessia senza accorgersene, fossero solo e unicamente una massa di decelebrati, banderueole, gente che si presuppone mancare di ogni iniziativa personale e ogni capatica’ di intendere e di volere, idioti che mi dichiedo come possonoa ver ottenuto la licenza alla guida, visto e considerato che un autovettura e’ un arma e non un diritto?

ero adolescente e c’erano questi problemi, ho 38 anni e i problemi sono gli stessi.
direi che tutto quello che e’ stato tentato nei ultimi 25 anni su questo fronte e’ del tutto sbagliato e inutile.

Comments

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10 Responses to gli italiani secondo Giovanardi

  1. Perche non hai visto la gente come si riduce nei paesi dove l’abuso di alcolici e’ ritenuto divertente.

    Un paese a caso l’irlanda, un altro gli UK.

  2. jtheo says:

    e il comandante del GAT stasera invece te lo sei perso? 🙁

  3. pm10 says:

    ivano: non mi interessa come si riducono gli inglesi o gli irlandesi o i finlandesi. il fatto e’ che li il problema dell’alcool e’ poi diffuso anche all’uscita di quell’eta in cui gli italiani si schiantano in automobile.

    l’eta media degli schiantati del sabato sera e’ al di sotto dei 30 anni.

    ora, come mi fa notare il mio antropologo di riferimento, e’ un po colpa della cultura dello sballo a tutti i costi, per cui io sono bravo, in riga per tutta la settimana e poi il sabato e la domenica mi sballo per esistere, un po e’ anche il fatto che da giovani ci si sente fighi e intoccabili e la frase tipo immagino sia: a me nonpotra’ mai capitare, io guido da ubriaco e non mie’ mai successo niente.

    e’ sicuramente unproblema sociale e non solo un problema dell’industria dell’intrattenimento.

    e’ per altro sicuro che chiudere prima le discochete e vietare la vendita di alcool dopo una certa ora – come succede nei pub inglesi, fa solo ci che anziche aspettare le 2 di notte per disfarsi di alcool si disfano prima e gia alle 24 sono piegati in due che vomitano l’anima.

    e se tenessero le discoteche aperte fino alle 12 del giorno dopo?

    con una formula: se quando esci e fail il test e non sei over il livello pericoloso di alcol ti faccio uno socnto?

    un regalo?

    di regalo una pizza per pranzare?

    non so… che gli addetti al marketing scoprano qualcosa per fare presa su questi esseri.

    oppure mandiamoli tutti in cura dallo psicologo fino al compimento dei 30 anni. ma a spese loro. ovviamente.

    teo: GAT cosa?

  4. Vedi, le politiche proibizionistiche e le limitazioni di orario non hanno mai ne’ attenuato ne’ risolto il problema.

    Varare altre leggi e leggine e’ inutile se tanto non fai dei controlli 365 giorni l’anno.

    Come fare allora?

    Controlli 365 giorni l’anno e pene severissime per chi guida in stato di ebbrezza, tipo ritiro della patente, sequestro e messa all’asta dell’auto e 3 mesi di lavori forzati, tipo spaccare pietre sotto il sole.

    Fa molto corea del nord, ma funzionerebbe.

    Se poi vogliamo parlare delle campagne pubblicitarie ridicole e all’insegna dell’allegria, basta che ti vai a cercare su youtube i video delle campagne britaniche e irlandesi (o chiedi i link a MArco che glieli avevo mandati tempo fa) dove vedi cadaveri e volti sfigurati, alro che il nostro fermo immagine sulla macchina che sbanda e il rumore di freni in sottofondo.

    La mia pubblicita’ ideale sarebbe musica unza unza a 160BPM e 160 immagini di incidenti, cadaveri, gente che piange, e gente sfigurata e alla fine la scritta “Se bevi domani tocca a te”.

    Ma in una repubblica delle banane con il moige da una parte e il vativano dall’altra, stai tranquilla che non fai in tempo a mandarla in onda 2 volte che gia’ te la ritirano.

    Cosa puoi fare? Niente se non tapparti in casa il sabato.

    Baci.

    P.S. Gia’ TRENTOTTO anni? 🙂

  5. jtheo says:

    Gruppo anti frodi telematiche della GDF 😛

  6. typesetter says:

    Jtheo: che d’è la GDF?

    Il problema delle campagne terriristiche è che funzionano e non funzionano. Secondo gli psicologi quella che spaventa di più tra le scritte sui pacchetti di sigarette non è “se fumi ti viene il cancro e anche il beriberi”, è “se fumi ti vengono le rughe” per le donne e “se fumi il pisello non ti si rizza più” per gli uomini. Il cancro, così come l’incidente stradale, è una prospettiva così clamorosamente orribile che semplicemente il cervello di molti di coloro che hanno comportamenti a rischio la allontana, la ignora, la rifiuta. La rimuove. Allora sarebbe più aefficace fare campagne realmente informative e non terroristiche sui rischi, tipo spiegando che tra fumare due pacchetti di Nazionali senza filtro e fumare tre sigarini cohiba ci passa un oceano in mezzo in temrini di danni alla salute, tipo spiegando come valutare le quantità di alcool bevute (da questo unto di vista, è più facile tenere sotto controllo il consumo se si consumano liquori lisci rispetto al conumo di long drink) e gli effetti che questi provocano, magari facendo test e giochi da ripetere prima e dopo l’assunzione (moderata) o spiegando come comportarsi per ridurre i rischi stessi. E poi, certo, concordo: repressione. Controlli veramente a tappeto e, più che spaccare peitre, chi viene preso con valori fuori norma alla guida tre mesi di presenza in pronto soccorso tutti i sabati notte a vedere le ambulanze che portano dentro quelli che si sono stampati contro un albero.

  7. Io sono dell’idea che debbano spacccare pietre.

    Glielo fai fare a giugno, luglio e agosto cosi’ c’e’ anche la prospettiva di vedersi le ferie rovinate e pe evitare sorprese gli togli il passaporto e li fai andare in questura a firmare un bel registro ogni tot giorni.

    Saluti.

  8. typesetter says:

    Così li punisci ma non li educhi. Quello di cui hanno bisogno non è di far muovere i bicipiti, è di far muovere i neuroni, di pensare. Ergo: educazione.

  9. pm10 says:

    e se ci arrendessimo all’evidenza che questo non e’ altro che la manifestazione contemporanea della selezione di darwin?

    gli scemi si ammazzano e i meno scemi sopravvivono? e smettessimo di preoccuparci, anzi, facciamone un business, cosi muoiono felici e contenti, e se le famiglie non li sanno educare, piangeranno ai loro funerali. ma che si assicurino contro i danni a terzi, che se mi investe uno ubriaco io lscio scritto nel mio testamento di fargli causa per danni.

  10. typesetter says:

    Il problerma è esattamente quello che citi alla fine. Un imbecille nudo con un bastone esce a caccia di leoni e si fa ammazzare; un imbecille con in mano un Porche esce per andare a comprare le sigarette e stermina una famiglia che passeggiava sul marciapiede. Non è questione di sopravvivenza del meno imbecille, è questione di autoconservazione.

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