carenza di sopportazione

sembra che la vita sia l’elenco delle cose che non ci piacciono
vado un in posto e poi lo critico
in un ristorante e poi, ahh, mai mai piu’.

sembra che il senso sia diventato la critica, la distanza, l’elenco delle magagne:  c’è troppa polvere, inquinamento, confusione, è antipatico, si vanta, se la tira, è inutile, banale, troppo salato, troppo cotto, troppo crudo, troppo sole, troppa nebbia, troppa neve, troppo umido, troppo costoso, cosi belle ma mi fanno male, un vestito meraviglioso che mi prosciuga la carta di credito
è che tutto questo mi fa troppa fatica.

ciò che provi, ciò che sogni, i tuoi piani per il futuro, il colore nuovo della tua sala, quello che speri, le persone che ami, le cose che ti piace fare, i cibi che ti piace mangiare, i luoghi che hai visto che ti sono restati nel cuore.
questi invece mi danno calore.

la negatività ti schiaccia, ti opprime, tinge i tuoi giorni di grigio anche quando c’è il sole, chiude il tuo e il mio orizzonte, questa primavera seminata di speranza, di luce, di vento, di potenziale ancora da scoprire, di cose anche un po paurose e che mi gettano sguarnita in mezzo a una piazza tutta da inventare

e per inventare, creare, progettare, bisogna avere un’inizio e una fine, uno scopo, e quando le possibilita’ sono troppe poi si fa fatica a progettarsi.

nel frattempo vivo quasi come un’eremita, butto, sposto, porto cose in discarica, litigo con il cane che mi parla – abbaia – piu di ogni altra persona vivente, sento la mancanza di quello che ho messo in stand by e che ora forse puo’ ripartire – ma le condizioni al contorno sono cosi diverse che chissa dove andra’ – scalpito, penso, immagino, desidero di fare cosi tante cose che materialmente il tempo non basta.
quindi prendo il calendario, segno date, faccio crocette, nella speranza di farne almeno una piccola parte.

Comments

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7 Responses to carenza di sopportazione

  1. manu says:

    lo sai che io ho tanta paura di questa sensazione? io con gli anni mi sono accorta che quando mentalmente comincio a segnarmi le distanze sto per stancarmi e quando mi stanco, poi, c’è sempre tanta sofferenza da mandare giù. tanti scossoni da cui riprendersi, dopo.

  2. ciao manu, sofferenza per cosa? io credo solo di dover imparare a fare bene lo slalom tra le cose che non mi piacciono e provare a rimettermi intorno solo quelle che mi piacciono.
    poi ci sono altre cose che voglio ri capire, cose che voglio studiare. etc….
    no, non è il momento per la sofferenza, al massimo per un po di fastidio, è come quando hai un sasso nella scarpa ma stai camminando sulla ghiaia, lo togli, ma sai che prima o poi te ne ricapita un altro.
    devo solo trovare una superficie liscia su cui camminare 🙂

  3. manu says:

    sì sì, ho capito cosa intendi. io, ovviamente, parlavo per me. negli ultimi tempi mi sono accorta che quando, ad esempio in una storia, comincio a contare le differenze è l’inizio della fine. per questo, mischiando un po’ i discorsi, ti scrivevo di sofferenza. la sofferenza che precede il cambiamento. neanche così nera, a ben guardare.

  4. @fede certo che si :***

    @manu, nel mio caso non, per fortuna non è riferito a una relazione, per cui certo converrei con ciò che dici, la mia è più una situaizone esistenziale totale. ho bisogno di cose che costruiscano, piuttosto che deplorino sterilmente 🙂

  5. conosco…tutto quello che faccio mi si ritorce contro
    o forse sono io che lo penso
    staccare la spina è la sola ed unica soluzione

  6. fra80ce says:

    dai manu purtroppo la vita è fatta di alti e bassi..sai che noia se filasse tutto liscio ogni volta??è proprio in questi momenti che uno si deve aggrappare alle persone vicine e cercare di non farsi 3000 problemi su cavolate!!reagisci mi raccomando!!un bacio fra

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